L’Indice di Circolarità è uno strumento innovativo nato dalla collaborazione tra ICMQ, Organismo di Certificazione leader nel settore, ed un player italiano attivo nella transizione energetica e digital. Il progetto è pensato per valutare il grado di sostenibilità e circolarità di un prodotto o di un’intera organizzazione. Viene considerato una delle best practice italiane nel campo della transizione ecologica, ed è stato recentemente inserito nel rapporto Confindustria sulle eccellenze in economia circolare.
Questo indice si basa su parametri misurabili e trasparenti, offrendo alle imprese la possibilità di:
-
Mappare l’uso efficiente delle risorse naturali;
-
Valutare il ciclo di vita dei prodotti;
-
Misurare il livello di riutilizzo e riciclo dei materiali;
-
Analizzare la quota di energia rinnovabile utilizzata;
-
Implementare strategie di eco-design e supply chain sostenibili.
Come funziona l'Indice di Circolarità: i criteri di valutazione
L’Indice di Circolarità viene calcolato attraverso una serie di indicatori chiave, tra cui:
-
Materiali: percentuale di materie prime riciclate o riciclabili;
-
Energia: impiego di fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di CO₂;
-
Processi: capacità dell’azienda di estendere la vita utile dei beni;
-
Gestione rifiuti: efficacia nella raccolta differenziata e recupero;
-
Modelli di business: presenza di soluzioni come leasing, riutilizzo, riparazione e sharing.
Grazie a questi parametri, le imprese possono ottenere una valutazione oggettiva, migliorare il proprio posizionamento ESG (Environmental, Social and Governance) e comunicare ai clienti e stakeholder i propri sforzi concreti per l’ambiente.
Esempi di Best Practice Aziendali
Nel panorama italiano, molte aziende stanno già utilizzando l’Indice di Circolarità per migliorare le proprie performance ambientali. Ad esempio, il settore manifatturiero: come aziende che rigenerano scarti di produzione per creare nuovi prodotti. Da segnalare il Food & Beverage: filiere che valorizzano i sottoprodotti agricoli riducendo gli sprechi. Un altro settore da citare è senza dubbio quello della moda sostenibile: marchi che progettano capi modulari, riparabili e realizzati con fibre rigenerate.
L’integrazione dell’indice nei sistemi di audit interni e nelle certificazioni di sostenibilità permette di trasformare la circolarità in vantaggio competitivo, rafforzando anche la reputazione del brand.
Le aste online si configurano come un attore chiave all’interno del paradigma dell’economia circolare. Queste piattaforme consentono il riutilizzo e la reimmissione sul mercato di beni usati, invenduti o dismessi, prolungandone la vita utile e riducendo la necessità di produzione ex novo.
Nell’ambito industriale, agricolo o immobiliare, le aste digital promuovono il recupero di macchinari e attrezzature, offrono una seconda vita a beni altrimenti destinati allo smaltimento. e contribuiscono alla riduzione dei rifiuti e delle emissioni. Inoltre, generano valore economico da asset sottoutilizzati.
In questo modo, le aste rappresentano una soluzione smart, economica e sostenibile per aziende, PA e cittadini attenti all’ambiente.
Se vuoi contribuire all'economia circolare mettendo in vendita beni in disuso, noi possiamo aiutarti!
Scopri come!
Articoli Correlati
Trova le nostre news
Ottieni il massimo dai tuoi asset.
Scopri come trasformare i tuoi
beni mobili in risorse economiche.